Multiply: le case a zero emissione in un’installazione del London Design Festival

Multiply: le case a zero emissione in un’installazione del London Design Festival

Abbiamo bisogno di case, molte e per tutti e dobbiamo sbrigarci a fronteggiare le conseguenze di un clima che cambia e non ci permette più di sguazzare tra risorse preziose che credevamo interminabili. Come fare? L’installazione Multiply, presentata in occasione dell’ultima edizione del London Design Festival, suggerisce alcune possibilità…Il progetto è in riassemblaggio nella piazzetta ovale antistante il NLA -New London Architecture ed è visitabile dal 6 al 21 ottobre.

L’American Hardwood Export Council – AHEC affida alle future e meritevoli sorti del CLT (Cross Laminated Timber) speranze, progetti e attese per esplorare un mondo sostenibile, in cui abitare, possibilmente in tanti, senza far danni al pianeta. E alla creatività di Waugh & Thistleton, architetti londinesi d’assalto, questa realtà attiva da anni nella promozione del legno a livello internazionale assegna, insieme agli ingegneri di Arup, il compito di tradurlo in realtà. Un labirinto multipiano e multi-scatolare, con stanze-cubo collegate da scale, ponti e corridoi, dimostra che la sfida è possibile, divertimento sali-scendi, panorami zenitali, foto e selfies assicurati. La sfida sulla dimostrazione del postulato è stata proposta ai progettisti dall’AHEC, in occasione della 16ma edizione del London Design Festival, svoltosi dal 4 al 23 settembre 2018. Semplice solo all’apparenza, la casa-labirinto di scatole impilate, alta 9m per 43mc, è in esposizione, disponibile agli attraversamenti tattil-cognitivi, nel cortile Sackler del Victoria and Albert Museum. Obiettivo della provocazione ludica, ripensare saltellando da un corridoio all’altro, il modo in cui costruiamo le case e le città in cui abitiamo, e ascoltarne anche un suono diverso, quello sordo e caldo del legno. Val bene dunque cominciare a farsi una cultura di quel che sarà, perché è certo, sarà! Il progetto è stato riassemblato nella piazzetta ovale antistante il NLA -New London Architecture.

l CLT è fatto di strati di legno lamellare incrociato ad angolo retto, per dirla con i tecnici ‘ingegnerizzato’, ed ha prestazioni molto più alte del legno classico, paragonabili a strutture in calcestruzzo o acciaio. Solitamente è composto di lamelle in abete rosso. Il CLT di Multiply è stato fabbricato per l’occasione in Scozia con legnami di tulipier americano, una specie di albero dal legno duro, originario della costa orientale dell’America. Gli alberi sono enormi e hanno fiori a forma di tulipano, di lì il nome. La sua caratteristica è la ricrescita rapidissima: il calcolatore di sostenibilità di AHEC rileva che “il legno utilizzato per Multiply al LDF è sostituito dalla crescita naturale delle foreste americane in soli cinque minuti” (wow!).

Il legno lamellare laminato di tulipier americano è declinato in 102 pannelli CLT. Questi, assemblati, formano 17 moduli interconnessi e sovrapposti. La novità è che i giunti di connessione sono bullonati con staffe di metallo realizzati in digitale. Il dettaglio non secondario, assicura controllo in fase di progettazione, precisione altissima e rapidità cronometrica nel montaggio, dunque perfetta rispondenza tra ciò che si progetta e ciò che si realizza, senza sorprese in cantiere. Come un kit di mobili fai da te, una volta aperto l’imballaggio, son serviti solo cinque giorni per completare il tutto, con l’aiuto di un semplice avvitatore a batteria alla mano. Facilmente intuibile il processo inverso di smontaggio, trasporto e riassemblaggio altrove, per un totale di emissioni pari a zero. Grazie a staffe e bulloni nei giunti è ora possibile progettare anche volumi a sbalzo e sperimentare composizioni più ardite. Problemi d’acqua, umidità e intemperie? Risolti con la cottura in sottovuoto dei pannelli di tulipier destinati ai moduli in sommità.

UNA STRUTTURA IPERLEGGERA

Che il legno sia leggero, almeno più del cemento, lo deduciamo da soli. Ma quando realizziamo che una struttura di 17 volumi, collegati su 3 piani calpestabili, attraversabile da un numero infinito di persone, poggia sul cortile della Sackler, le cose cambiano. La piazza-cortile infatti, elegantemente rivestita da 35mila piastrelle in ceramica bianca (inaugurata lo scorso anno su progetto di Amanda Levete) è in realtà non suolo, ma tetto, copertura della galleria sottostante.

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